sabato 30 novembre 2013

Quant'è bellu lu paisu mia


Quante bellu lu paisu mia.
Quanta vote ci vò
tanta vote mi piace lu paisu mia.
Posso cambia vita
posso girà tuttu lu munno,
ma mai è cchiu bellu tlu paisu mia.
Ogni vota ca lu rivetu lu cori zzumpa
sto ggià intra la strada di Matonna ti Pompei
e li uecchi mia brillano di gioia.
Chiancio alla visione ti tanta malincunia.
Posso vitè lu munno
ma mai posso sintè intra la gioia,,
l'ardore e lu profumo ti lu paisu mia.
Lux

sabato 2 marzo 2013

Nostalgia

Giorni fa, tornando a fare una capatina al mio paese, scorgo piccoli angoli, piccole bellezze che prima non davo importanza. Ora mi sembra ancora più bello camminare fra quelle viottole, stradine antiche di calci e pietre deteriorate.
"Lu paisu mia", l'ho sempre chiamato e in quest'occasione ho  voglia di rispolverare il mio dialetto!
Quant'è bbellu llu paisu mia!
Cchiù picca lu veto e cchiù mi piace. Mi mette malincunia, mi mette nostalgia, ma vicinu lu pizzutu, mi giru e vetu lu sole ca mi sorride e mi dice: "Fessa, c'è nostalgie, c'è malincunie, t'è spusatu e lu paisu tua face festa pi te. Lu paisu tua vene sempre ccu te, te spusatu, ma tu se sempre vurtajiese, lu cori tua appartiene qua".
Quant'è bellu lu paisu mia ci faci parla lu soli e mi dici sti bbelli così.
Lu munno lu possu girà tutto, cca nisciuno e comu lu paisu mia.

sabato 31 marzo 2012

Settimana Santa a Grottaglie



In questi video ci innoltriamo verso la settimana Santa a Grottaglie.
Un carisma che dura secoli, mantenendo la fede e la tradizione,
anche grazie al lavoro della confraternita di cui faccio parte:
La Madonna del Carmine.





giovedì 22 dicembre 2011

Ore 10:05. Neve a Grottaglie

Via Don Luigi Sturzo
Evento raro a dato inizio all'inverno nel mio piccolo paesino.  Stamane, verso le 10:05, fioccheggiava acqua misto neve. Questo ha bloccato tutti e ha creato un fuggi fuggi generale per le vie, traffico di auto e grandi spaventi. Tutto è durato si e no dieci minuti. Peccato! Ora è ritornato tutto normale. Chissà quando la prossima nevicata lampo. Da noi è raro che si poggia della neve, perchè è un paesino nato in pianura, sotto le colline. Spiegandomi bene: noi subbiamo piccole fioccheggiate provenienti da  Martina Franca, che si trova in una piccola montagna. Così noi vediamo passare, se solo per pochi minuti, un "bianco Natale".

sabato 17 dicembre 2011

Luci natalizie del mio paese


Via delle Torri
Piazza Principe di Piemonte

Viale Matteotti

martedì 13 dicembre 2011

Santa Lucia a Grottaglie

Statua di Santa Lucia restaurata

Oggi si festeggia la Santa protettrice della vista: Santa Lucia.
A Grottaglie, così come in molte parti d’Italia, il culto per onorare la Santa risale al VI secolo d.C., quando in tutta Italia vennero costruite chiese, oratori e monasteri che portavano il suo nome.

Successivamente, nel 1024, riesplose un fortissimo senso di devozione: si trattava del periodo a cavallo della quarta crociata, quando le venerate reliquie della santa vennero trasportate da Costantinopoli a Venezia dal doge Enrico Dandolo. Nel 1039 però, in seguito alla liberazione della Sicilia dal dominio arabo il corpo della santa venne condotto a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace, in omaggio alla pia imperatrice Teodora.
Culto e devozione verso la “santa della luce” si è accresciuto nel tempo, tanto che la stessa è diventata Patrona di molte città e paesi, protettrice dei ciechi, degli oculisti, degli ottici, degli elettricisti, delle sarte, delle ricamatrici e delle donne di malaffare pentite, insomma di tutti coloro che per il proprio operato hanno bisogno di un’ottima vista!

Tanti gli artisti, scrittori, poeti e musicisti che le hanno dedicato opere, racconti, liriche, dipinti e canzoni, come sono tante le testimonianze di celebrazioni e festeggiamenti in suo onore legate ad antiche tradizioni.

A Grottaglie una testimonianza scritta sul culto di Santa Lucia la ritroviamo in occasione della visita pastorale di Monsignor Lelio Brancaccio del 1588, quando egli dietro sollecitazione del Cappellano della nostra chiesa, Abate Giovanni Antonio de Regina, autorizzò la riparazione della struttura con la seguente motivazione: “Una chiesa tenuta in grande devozione dove moltissimi fedeli avevano raccolto elemosine per il suo mantenimento”.
La chiesetta originaria aveva una struttura assai semplice: l’altare era collocato dove ora c’è l’ingresso principale e l’accesso era laterale per mezzo di tre gradini, ben tenuta e frequentata da tanti fedeli che chiedevano grazie per malattie agli occhi e alla vista. La maggiore disponibilità di sacerdoti in quel periodo permetteva la celebrazione giornaliera della santa messa e della recita del rosario con la benedizione eucaristica finale. Purtroppo le condizioni precarie della chiesa indussero autorità e clero ad abbatterla negli anni ’20 per costruirne una più solida ed esteticamente più curata. Furono gli stessi fedeli ed abitanti del circondario a raccogliere i soldi necessari sotto la guida di un grande sacerdote, Don Vito Traversa, passato alla storia per la devozione al “Preziosissimo Sangue” con celebrazioni e processioni notturne.

Fu nel dicembre del 1924, durante una domenica pomeriggio che venne posta la prima pietra dall’Arcivescovo di Taranto Mons. Jorio alla presenza di autorità civili, militari e di tantissimi fedeli, che nonostante la fitta pioggia si accalcarono in quella piazzetta. Durante la costruzione della nuova chiesa la statua della santa venne portata nella chiesa di Santa Maria della Serra in Via Corrado Mastropaolo che oggi è chiusa e sconsacrata.
Ci vollero degli anni perché la chiesetta venisse terminata a causa delle uniche risorse che arrivavano dalle offerte dei fedeli, ma al termine dei lavori essa ritorno come e più bella di prima. Quotidianamente venivano fatte celebrazioni liturgiche e anche manifestazioni religiose occasionali, oltre alla famosa festa del 12 e 13 dicembre con accensione di pira e fuochi pirotecnici.

Il pittore grottagliese Emanuele De Giorgio affrescò la lunetta esterna posta sul portone d’ingresso, mentre sul campanile venne montata la mitica campana in “Do diesis” della vecchia chiesa, dove si leggono i nomi dei donatori NICOLAUS ET MARTINUS F(ecerunt). Oggi questa chiesetta è ridotta in cattive condizioni esternamente e l’accesso è limitato rispetto al passato.
È noto che solo un gruppo di giovani e famiglie del vicinato – appartenenti alla Parrocchia della Chiesa Madre – si impegnano con il loro tempo libero e con le proprie disponibilità economiche a mantenere aperta e pulita la chiesa sotto la guida del nuovo parroco. Tuttavia l’appello è che questa piccola chiesetta non cada nel dimenticatoio e che possa sempre essere custodita degnamente come altri luoghi della grottagliesità.

Mariangela Martellotta