Il culto di San Ciro Medico Martire e Eremita, fu importato a Grottaglie da Napoli, città in cui il Santo era venerato da San Francesco De Geronimo che, agli inizi del '700 svolgeva il suo apostolato nella capitale del Regno.
E' la festa più importante della cittadina nella quale hanno luogo ben tre processioni in onore del Santo. La prima si svolge nella seconda decade di gennaio (la processione deve procedere il novenario in onore del santo che si conclude il giorno della vigilia) per il trasferimento della statua dalla Chiesa di San Francesco di Paola (dove viene custodita), nella Chiesa Madre (dove avranno luogo le funzioni).
La seconda processione, la più solenne, si svolge nella giornata del 31 gennaio, che commemora il martirio del Santo. L'ultima processione si svolge nella prima decade di febbraio sempre di domenica come la prima e consiste nella "restituzione" della statua alla Chiesa dei Paolotti.
Possiamo dire, però, che il culmine dei festeggiamenti esteriori sia rappresentato, la sera della vigilia, dall'accensione della Pira (in dialetto: Foc'ra), benedetta dall'arciprete, che richiama tutta la cittadinanza grottagliese e quella dei comuni vicini.
Molti sono gli emigrati che tornano dall'estero per festeggiare il Santo Patrono.
Particolare significato liturgico assume anche, nell'ambito della novena, la predicazione effettuata generalmente dai padri Cappuccini e, nell'ultimo giorno, generalmente, il "panegirico".
La sera del 31, a conclusione dell'ultima processione, inoltre, si effettuano spettacoli pirotecnici, una tradizione legata all'origine stessa della festa, che data dal 1722, mentre la mattina del 31 l'arcivescovo celebra il pontificale.
Nativo di Alessandria d'Egitto, S.Ciro studiò medicina alla scuola di Galeno Claudio in quella città. Trovò la morte il 31 gennaio del 303, anno in cui sulla Chiesa si abbattè la persecuzione dell'imperatore Diocleziano. Ciro fu sottoposto a torture atroci prima di essere gettato nella pece bollente e, infine, decapitato, insieme a Giovanni Edesseno e altri martiri. Il suo corpo fu tumulato presso la tomba di San Marco. Il suo culto a Napoli risale al VI secolo. Nel 1600 le sue relique furono collocate nella chiesa del Gesù Nuovo. San Francesco De Geronimo, che già aveva portato il culto nella città di Portici, nel 1700 fece altrettanto a Grottaglie dove, nel 1709, pose la prima pietra, ancor oggi visibile, della cappella monumentale dedicato al Santo nella Chiesa Madre.