venerdì 15 aprile 2011

Il venerdì prima della Settimana Santa

Con la processione della "Desolata", che ricorda il vagare della Madonna in cerca di Gesù, i riti della Settimana Santa grottagliese entrano nel vivo. La processione seguita da un numeroso gruppo di fedeli e dalla Confraternita del SS. Nome di Gesù che accompagnano con canti e  musiche toccanti e strazianti. La processione parte, come da tradizione, alle ore 17:00 dalla Chiesa Matrice percorrendo l'itinerario del centro storico per poi ridiscendere nel “paese vecchio”. E propio nel centro storico che da vita l'emozionante batticuore. La solenne processione, dopo il canto e la preghiera davanti al Calvario svincola per via San Pietro e Paolo dove in antichità la statua fu scolpita da un maestro cartapestaio di Lecce (pare sia l'artista Antonio Marcagnani),dalla famiglia Sanarica per grazia ricevuta.
Dagli atti risulta che intorno al 1840, Francesco Sanarica, uomo di profonda fede religiosa, fece costruire per sé tre statue  in carta pesta: un Crocifisso, un S. Giovanni Apostolo e la Madonna Addolorata. Le statue, che avevano altezza naturale, "abitarono" nella sua casa. Alla morte di Francesco, il figlio Gaetano ereditò la casa paterna unitamente alle sacre statue e per devozione iniziò a prestarle per le varie processioni religiose locali. In seguito decise di donare la statua di S. Giovanni Apostolo e quella dell’ Addolorata alla Confraternita del SS. Nome di Gesù. A quei tempi, tra il 1860 e 1880, la Confraternita non aveva un suo Oratorio ed era ospitata nella Cappella del Crocifisso presso la Chiesa Madre. La generosità di Gaetano Sanarica si sostanziò anche con un suo obolo di cinquecento ducati, affinchè la Confraternita non facesse mai mancare le lampade accese davanti alle due statue. La Madonna Addolorata per la Confraternita diventò così la “Madonna Desolata” e per l’impegno assunto con la generosa famiglia Sanarica, la Processione della Madonna Desolata avrebbe dovuto seguire un itinerario particolare: sarebbe sempre dovuta passare da via S. PIETRO e fermarsi al numero civico 42, ovvero davanti all’ingresso di casa Sanarica, per intonare canti a gloria della Vergine. I prodigi che la Famiglia Sanarica ha ottenuto da allora sono tanti e continuano a vivere nella memoria storica dell’unica discendente di questa famiglia, la Signora Paola Maria Cira di quasi novantanni. La stessa racconta con dovizia di particolari, i miracoli che la Vergine ha adoperato negli anni, in diverse circostanze e su diversi membri della famiglia, tanto da ritenere immensa la protezione della Madonna nei confronti delle attuali e future generazioni. In una recente e breve recensione pubblicata dalla Confraternita SS. Nome di Gesù sulla Madonna Desolata sono riportati sia la storia di questa sacra statua che i prodigi della Vergine nei riguardi della  famiglia Sanarica.
Informazioni tratte da Grottagliesità

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